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ALESSIO

E sei in mutande
03/07/2019 02:35:05
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E sei in mutande, dentro l’elegante salotto bianco e blu, dove link e copiaincolla devono essere leggeri leggeri, e valere quanto pesano. Post da un attimo, sveltine mediatiche, il tempo di un espressione sul volto illuminato, si, ma dalla luce dello schermo. Un’immagine, a dispetto del nome, non ti lascia immaginare, le parole si, e possono contenere più colori dell’arcobaleno.
Sei nel mondo senza pollici versi, dove il disaccordo va espresso a parole, e non misurato. Si contano solo le manine coi pollici alzati, leggerezza innanzi tutto, si, ma col polsino, e non in mutande come te.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=296


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Metti via quella faccia da Superman
22/06/2019 16:24:55
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Metti via quella faccia da Superman, se credi di conoscere i tuoi limiti ti illudi. Puoi tenere la guardia alta ma non per sempre. Prima o poi, la vita ti sorprende a braccia basse, e si fa beffe delle tue sicurezze, e di te. Quello sarà il momento in cui potrai misurare davvero il tuo coraggio.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=293


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Scafandri ovunque
25/04/2019 07:27:59
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Scafandri ovunque, tutti in giro con le loro corazze, gente che non sente più, che ci ha rinunciato. Le esperienze segnano, i dolori esistono, e la pelle é fatta per sentire, rivestirla di teflon aiuta a non soffrire, si, ma ti perdi anche le cose belle. Se fai così rinunci a tutto, rinunci a vivere. Non andare a fondo? Questo é la vita? Galleggiare? Un buco é un buco, nel cuore o sullo scafo di una nave. Puoi scegliere di chiudere un compartimento, e non aprirlo mai più. Che con mezzo cuore si vive lo stesso, ma si vive a metà.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=275


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I figli sono tutto
11/04/2019 18:14:46
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I figli sono tutto, tutto tranne qualcosa.
I figli non sono album da colorare come piace a te. Cambiarli, reinterpretarli o tentare di coprirne i difetti ti impedisce di accettarli ed amarli davvero, cioè così come sono.
I figli non sono giochi di società con mille regole complicate, e nemmeno kit da montare quando si ha tempo, vanno lasciati crescere con pazienza, curandoli costantemente ma mettendoci mano il meno possibile, come la massa dei panzerotti.
I figli non sono risarcimenti o rivincite, e nemmeno la tua seconda possibilità, sono la loro unica possibilità, questo è il loro giro di giostra, non il tuo, tu, al massimo, puoi guardare.
I figli non sono tuoi, né loro né la loro vita, solo i meschini rivendicano il possesso di qualcosa che hanno donato.
I figli sono tutto, tutto il resto.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=271


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Non è solo una questione di gusto
21/03/2019 21:54:26
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Non è solo una questione di gusto. La dolcezza è anche nelle immagini, nei suoni, nei profumi, e dentro di te. Sono dolci i tuoi occhi, finestre spalancate sulla tua anima, spifferi insopportabili che terresti chiusi per sempre, se solo potessi. E’ dolce il tuo sorriso, sul quale non hai alcun controllo, si apre per conto suo e ti svela al mondo, come un bambino dispettoso che spalanca il camerino mentre ti svesti. Dolce il tuo modo di buttarti nelle cose, tuffandoti di testa, generosamente, senza badare a non sporcarti, che gli odori del mondo si lavano via, ma i ricordi no. Dolce il tuo modo di stare con te stessa, anche in mezzo alla gente. Te ne stai lì a fare ordine, a catalogare ed archiviare le esperienze. Ma le cartelle non si chiudono bene, il contenuto si sparge alla prima folata di novità, ed hai ancora bisogno di tempo e spazio per te. Sei dolce di una dolcezza sempre nuova, fresca, bellissima e colorata che sembra uscita da un quadro di Frida Kahlo. Dolcissima ma ipocalorica, il che, con l’estate alle porte, non guasta. Riuscissi a trovare parole più efficaci proverei a raccontarlo all’unica persona che ancora non lo sa, tu.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=265


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C’è vita su Marte?
29/12/2018 13:34:07
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C’è vita su Marte? Le dici le cose. Le dici come se venissero fuori da sole. Come viene fuori il cibo che non vuol proprio andare giù, e allora lo vomiti. Non so se c’è vita, ma c’è amore su Marte. Le dici da lontano, le cose, anche se sei qui con me. Le dici in tua assenza, eppure il tuo corpo è qui, ad un centimetro da me, ma tu non ci sei. E scopri che ci sono posti dove di vita non ce n’è, anche qui, sulla Terra. E mi chiedo da dove arrivi quella tua espressione da bambina persa nel bosco. L’amore si, quello c’è sempre, ovunque, sulla Terra e su Marte, anche in assenza di ossigeno, anche in assenza delle condizioni minime. Sei rimasta lì, ferma nel tempo, incastrata nelle pagine di una favola scritta con i piedi, senza morale, senza niente da imparare, dove tutto è capovolto. E’ ambientata su un pianeta dove i grandi sono piccoli, ed i piccoli fanno i grandi, pure il lupo ha sbagliato personaggio. Ce n’è di amore, sulla Terra, su Marte, nell’universo. Ce n’è. Ma è una trappola, è una truffa, perché è amore solo tuo, ce lo metti solo tu.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=240


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La capacità di stare soli.
02/09/2018 18:39:14
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E’ l’argomento del momento. Una volta si parlava di diete e vita sana, bastava aprire un cassetto per trovarci un dietologo SL* pronto a ripeterti le solite quattro cosette in croce ascoltate in palestra o al bar. Ora tutti psicologi SL* teorici dello stare soli.
La solitudine è una condizione, non una scelta.
Se vuoi sapere cos’è la solitudine ti tocca andare in una casa di riposo, lì la trovi di sicuro. La solitudine è quella cosa che, mentre telefoni all’ultimo numero della rubrica e nessuno ti risponde, ogni tono ti dilata il cuore fino a farti male. La solitudine è quella cosa che ti chiude la gola e lo stomaco quando senti che nessuno ti vuole.
Poi c’è lo stare soli per scelta.
Io, per esempio, quando viaggio in bici, solo, di notte, non viaggio in solitudine ma in autonomia, che è tutta un’altra cosa. Se hai bisogno di vedere la gente, ma non sempre, è naturale, ma cosa c’entra la solitudine con questo? E’ come respirare, non puoi inspirare e basta, prima o poi dovrai pur espirare.
E sul fatto di imparare a bastarsi e ad amarsi da soli, bah… l’onanismo non mi basta più fin dalle medie.
Credo che la chiave di tutto sia la paura di soffrire, nessuno lo vorrebbe. Certo se devono cavarmi il dente del giudizio preferisco l’anestesia. Ma tutto il resto voglio vivermelo, a costo di morire di dolore...
*SL: secondo lui

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=195


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No! Non sto imparando!
24/08/2018 09:30:05
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Non sto imparando niente! Puoi fare quella faccia perplessa tutte le volte che vuoi. Continuerò a non imparare niente e tu continuerai a non sopportarmi. Perché io non l’ho capito, non ho capito cosa dovrei imparare. So solo che sono stanco, sono stanco di sbagliare in ogni caso, che io mi muova o meno, che io respiri o meno, che io parli o meno, che io esista o meno... sono stanco di respirare il tuo discredito. Sono stanco di te.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=192


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Te lo ricordi?
30/07/2018 09:05:41
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Tendi a dimenticare che sei un animale, non un predatore ma un raccoglitore, un bipede lento e smidollato, a mani nude qualche neurone in più non serve a molto. Buttato in mezzo alla natura, quella vera, precipiteresti in fondo alla catena alimentare.
Ricorda che discendi dalle scimmie e ne condividi cromosomi e gran parte del patrimonio​ genetico, non dimenticarlo mentre guardi uno scimpanzé e te la ridi.
I ricordi sono importanti, ci saranno ancora quando sarai concime per le piante.
L’hai dimenticato?
Prendi del fosforo, delle volte non è la consapevolezza che manca, ma la memoria.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=185


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Quello che provo per te
27/07/2018 06:02:38
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Quello che provo per te c’è sempre stato, solo che era addormentato.
Quello che provo per te è ovunque e da nessuna parte.
Lo sento nel cuore, nello stomaco, nella testa, fra pelle e anima.
C’è, ma non è.
Quello che provo per te è qualcosa che si accende all’improvviso, e ti scalda fino a farti rabbrividire.
Quello che provo per te ha la forma dei tuoi fianchi, il colore dei tuoi occhi, il suono della tua voce, l’odore della tua pelle.
Quello che provo per te ha origine e fine fuori di me.
Quello che provo per te sei tu.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=184


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Liberazione e revisionismo
25/06/2018 23:32:08
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Non capisco cosa ci sia di sbagliato nei libri di storia.
Non capisco su cosa si basi il pensiero revisionista.
Non riconoscere le responsabilità del fascismo nell’occupazione tedesca è ridicolo.
Non riconoscere il contributo determinante dei russi nell’impedire che la guerra lampo si realizzasse, e che l’Europa, Italia compresa, potesse tornare libera dal nazifascismo e dalle leggi razziali, è ridicolo.
Non riconoscere il Comitato di Liberazione Nazionale (formato da diversi se non opposti orientamenti politici: cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici, gente comune, uniti contro il nazifascismo) come unico e solo baluardo che abbia indotto gli alleati ad intervenire, è ridicolo.
Non riconoscere le responsabilità del fascismo sugli avvenimenti successivi al 25 Luglio 1943 è un puerile tentativo di additare l’alleato di ieri, ridicolo.
Penso che reinventare intere pagine di storia non sia un delitto, anzi, è un esercizio di libertà, la libertà di offendere la nostra patria e chi ha subito l’onta di quegli avvenimenti drammatici. Almeno di questo qualcuno dovrebbe sentire la responsabilità.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=21


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Ho imparato
19/06/2018 17:26:02
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Ti ho incontrato dietro una porta, sotto forma di urlo, e non ti ho riconosciuto, non subito.
Urla cacciate fuori in apnea, con il ritmo ossessivo di un dolore pulsante. Qualcosa che è dentro di me ha annusato quelle urla, ti ha riconosciuto, inspiegabilmente, come un cane che sente il terremoto prima che arrivi. Le grida di un figlio ti aprono il torace, scavano in posti che non sapevi di avere. Sono colpi vibrati da dentro, da uno scudiscio impietoso, ogni frustata ti imperla la fronte, ti smuove la faccia.
Eri tu, ti vedevo finalmente, rigirato e ispezionato da mani grandi e disinvolte. Piccolo, più piccolo di quanto potessi immaginare, animato da un tremito frequente, quasi impercettibile. Eri chiuso in te, nel tuo dolore, e spingevi fuori quel guaito.
“Ha una gran voce” mi disse qualcuno, provai a rispondere, mi accorsi di non avere fiato, di non sentire il pavimento sotto i piedi. Ero pronto a ruggire in faccia a chiunque per difenderti, a pestare sull’acceleratore per portarti ovunque servisse, ad aprire una porta a testate pur di liberarti dal posto in cui ti trovavi prigioniero, ma niente di tutto questo sarebbe servito. Fermo, stare fermo era il massimo che potessi fare. Tacere, stare zitto e non dar fastidio a chi lavora, a chi soffre. Per fare il padre pensavo servisse un uomo d’azione, d’iniziativa, e invece no. Vorresti esplodere, urlare, dare uno sfogo a tutta quella carica, e invece no. Tocca disinnescarsi, implodere. Senti gli occhi lacrimare dall’interno, il sangue abradere le vene. Senso di responsabilità e sentimento d’amore si mescolano, sono appena nati e già enormi, hanno origine e fine fuori di te, in quel corpicino in preda al dolore.
“Posso fare qualcosa?” provi a chiedere, ma sei il primo a dubitarne.
Ho imparato che non puoi avere alcuna cognizione di cosa sia l’impotenza se un figlio non ce l’hai.
Ho imparato che insegnare qualcosa a tuo figlio è più facile se butti via quel che sai e lo reimpari insieme a lui.
Ho imparato che una frase illuminante o due segni di biro su un pezzo di carta non sono un esempio, l’esempio è il tuo modo di vivere giorno dopo giorno.
Ho imparato che la paura, prima o poi, ti trova a braccia basse e si fa beffe delle tue sicurezze, e di te, quello sarà il giorno in cui potrai misurare il tuo coraggio.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=19


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E ci riesci ancora
19/06/2018 13:21:52
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E ci riesci ancora, ad arrivare dove nessun’altro potrebbe, dove i dobermann del mio animo avrebbero sbranato chiunque. Ti avvicini con la naturalezza di un fiore che si apre, e il mio animo, di cui sembra tu conosca ogni meccanismo, ti ubbidisce, come non ha mai ubbidito a nessuno, nemmeno a me. Qui nessuno c’ha il libretto d’istruzioni dice Liga, ma non ne sono così sicuro, e tu devi aver sbirciato il mio, o almeno credo.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=292


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Stagioni e passioni
16/06/2018 14:22:59
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La passione è come la primavera,
quando esplode riempie il mondo di profumi e colori,
entra in scena prepotente al ritmo di grancassa,
riduce tutto il resto ad una quinta di teatro.
Quando finisce, invece, sparisce di soppiatto,
prende i suoi stracci lisi e scompare senza parole,
senza neanche due righe sul comodino,
silenziosa,
come l’ultima foglia,
e comincia l’inverno.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=18


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Il discrimine
12/06/2018 10:18:55
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Attento!
Il discrimine è l’embrione del razzismo, e si annida ovunque, anche in te.
E’ un pensiero semplice ed apparentemente inoffensivo.
E’ una battuta facile, a colpo sicuro, perchè il diverso fa ridere.
E’ un sasso lanciato senza convinzione, se fa danni sei pronto a dirti “non volevo”.
E’ un obolo vile reso alla propria comunità solo per farsi accettare.
E’ un buon modo per capitalizzare le proprie debolezze e sentirsi superiore.
Ma... Attento! Perché il razzismo prende forma e si ciba della storia e di noi, con l’aggravante che nessuno, pur essendone artefice, ne sente la responsabilità.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=17


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Le parole non arrivano ovunque
12/06/2018 06:14:45
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Le parole non arrivano ovunque, ci sono cose che non riescono a descrivere. Certo ci si può provare, come un cestista che tenta il canestro allo scadere, tira un po’ per fede un po’ per dovere, la palla galleggia sui mille sguardi che la seguono e disegna la sua parabola nel silenzio, ma se entra, se entra le parole esplodono, e diventano urla e salti e mani nei capelli.
Ci sono cose che non riesci a dire, che ti restano in gola perché non trovi le parole, o perché le parole le hai trovate, e suonano bene, e ti va di assaporarle ancora un po’.
Ci sono silenzi che descrivono, che disegnano, le assenze di suono raccontano più delle parole, basta tenere le labbra chiuse, tenere il fiato.
Ma scriverlo, scrivere un silenzio è più complesso, trovare parole che fluttuano sulla carta quasi senza macchiarla, parole che non muovono l’aria ma solo il pensiero, e si infilano nell’anima senza echi, shhhhhh...

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=290


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Omofobia e famiglia
06/06/2018 04:12:49
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Omofobia, dal greco homos (stesso) e fobos (paura), letteralmente significa “paura dello stesso”. Paura? Ma li avete visti? Gli omofobi non hanno paura, fanno paura. Leghisti, fascisti, sinistra becera, uomini di chiesa, cattolici laici, il germe della discriminazione sessuale non risparmia nessuno. E quando si parla di omosessuali il discorso cade sulla famiglia, è un classico, il valore condiviso per eccellenza, una specie di imbuto che ingorga gli argomenti.

Cos’è la famiglia? Un buon padre, una madre premurosa, uno o più pargoletti e, sullo sfondo, i nonnini amorevoli. La famiglia è un valore forte, non può essere toccata da sentimenti di odio, dalle malattie e, soprattutto, dalle devianze sessuali. La famiglia è un posto sano nel quale allevare bambini sani in un contesto di sani principi, un luogo nel quale un omosessuale non può avere un ruolo. Questo è la famiglia.

No, non è accettabile. E’ una definizione riduttiva, ottusa che crea discrimine e solitudine. Un orfano, uno sfortunato, un diverso, che ruolo potrebbero avere in una famiglia così? La famiglia è un’altra cosa.

La famiglia è solidarietà, è il posto in cui nessuno viene lasciato al suo destino, il posto in cui nessuno viene dimenticato, il posto in cui tutti, con i loro pregi ed i loro difetti, vengono amati ed accettati.
La famiglia non si basa sul raziocinio, e nemmeno su scelte sessuali o parentele di sangue ma sull’amore, un sentimento per sua natura universale ed incondizionato. Niente amore, niente famiglia.
La famiglia è il posto in cui le regole della società vengono capovolte, il posto in cui lo sfortunato, il diverso, il debole non sono un peso ma lo scopo principale di tutte le attività.
Questo è la famiglia.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=14


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L’uomo che non crede
22/05/2018 13:58:35
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Nessuno è solo come un uomo che non crede.
Il buio è più buio se non credi, trovare la forza per rialzarti è più difficile.

E se, davvero, in fondo a questo viaggio non ci fosse nulla?
Se, davvero, il tunnel di luce portasse al buio?
Non si può combattere da soli per tutta la vita, non si può, da soli, affrontare la morte.

Un pensiero si insinua, fatalmente, è un lampo baluginoso, una goccia nel deserto, la differenza fra vuoto e speranza.

Credo.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=10


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Sei dentro di me
19/05/2018 10:55:32
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Sei dentro di me, dentro ogni cosa,
come una pelle che protegge pur lasciando sentire,
come un messaggio nella bottiglia da leggere quando servirà,
come l’ombra nella calura,
una sedia nella radura,
un bicchiere d’acqua nell’arsura.
Sei dentro di me, dentro ogni cosa,
dentro le mie mani che non vogliono fermarsi,
dentro il mio cuore che scandisce un tempo tutto suo,
dentro vecchie foto sbiadite che somigliano al mio specchio ogni giorno di più.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=9


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Scintilla
16/05/2018 07:52:29
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Vola scintilla mia,
gioca senza timore,
ridi e tieni stretti i tuoi sogni.

Non so mentire,
una fine c’è,
la temo anch’io.

Vola scintilla mia,
ama senza paura,
vivi e prendi quello che c’è.

Anche quando il sole sarà polvere
ed ogni luce avrà terminato il suo viaggio
mi troverai.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=6


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Manchi
09/05/2018 00:45:22
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I giorni passano, uno sull’altro, come inutili strati di pelle su una piaga troppo fonda per non dolere.
Giacciono sparsi ovunque, come sacchi vuoti, come inanimate e traslucide mute di serpe.
Quanto è vana la frenetica operosità che vuota tubetti di dentifricio, riduce a rottami auto fiammanti e consuma cartilagini.
Siamo un fiume di biglie che rotolano sul piano inclinato del tempo, senza controllo, e saltellano inconsapevolmente verso la fine.
Una vertigine senza il vuoto, un urlo senza aria da spostare, questo resta del frettoloso e disordinato incalzare delle ore.
Manchi.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=4


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E allora vieni
05/05/2018 21:42:19
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Parole scritte
e mai più lette
sopra un mare d’inverno
e quello che abbiamo perduto
e non vivremo
e quello che abbiamo vissuto
e ci fu tolto
e quello che è tuo
ed è mio
e non più nostro
soltanto parole scritte
da non leggere mai più
ed il sole e tutto
e la notte e tutto
ed ogni cosa
allora vieni
quando avrò perduto me stesso
e non sarai più nulla.

https://www.bikeride.it/diario/riflessioni.php?id=3


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