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ALESSIO

Lungo il fiume
16/07/2018 19:52:28
Post di ALESSIO
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Per un pugliese della Murgia il fiume rappresenta un mito. Le parole pesca sportiva, rafting e trota salmonata suonano esotiche come avocado, igloo e boomerang. Richiamano posti lontani, culture distanti. Qui da noi i fiumi si chiamano gravine e sono solchi carsici a regime torrentizio che si ricordano di essere corsi d’acqua una volta ogni vent’anni, tanto che anche noi uomini lo dimentichiamo, e ci scappa il disastro. Uscivo dall’ufficio postale di Rosny sur Seine quando feci caso allo strano odore che appesantiva l’aria. Un odore che non avevo mai sentito prima, un olezzo fra muffa da infiltrazione e scarico di lavello appena sgorgato. L’idea che fosse l’odore della Senna non mi sfiorava nemmeno. Rimontai in bici con i polmoni a mezzo servizio. Quella di spedirmi lettere durante i viaggi è una mia abitudine, trovo sia il modo più affascinante e sorprendente di tenere un diario, e poi ritrovarle a casa è bellissimo. L’odore di stantio continuava a togliermi il fiato. Tendeva a diminuire quando la strada si allontanava dalla Senna, ma continuavo a non collegare la puzza col fiume. Era l’ora di pranzo quando decisi di prendere posto in un “Restaurant”. Il cameriere aveva modi sbrigativi ma porgeva le pietanze con una coreografia sontuosa al limite del grottesco, alla francese insomma. Avevo preso del pesce. Per un pugliese il pesce arriva dal mare, i pesci d’acqua dolce vivono nelle bocce o negli acquari e una volta defunti si buttano nel cesso. Il pesce di mare, invece, si butta sulla brace, si gira e si mangia. Lo si può cucinare in vari modi, condire a piacimento ma, di base, porta in sé il sapore e l’odore del mare. Quel giorno scoprii che il pesce di fiume è commestibile, almeno per qualcuno. Viene cucinato in maniera elaborata per nascondere l’odoraccio di fiume. Il mio, in particolare, aveva un odore collocabile fra l’acqua dei piatti e la biancheria sporca. Certo, la maestria di uno chef può fare miracoli, ma perché non cimentarsi con del sughero o del cuoio, tanto il risultato sarebbe più o meno lo stesso. Nel frattempo ordinai una bistecca “...grillé, pas tonnè. Il vitello col tonno te lo mangi tu! Carne e pesce, alla francese.

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