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ALESSIO

Bici reclinata
22/02/2013 17:24:06
Post di ALESSIO
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Recumbents
Dopo averne tanto sentito parlare ho deciso di provare una reclinata, 300 km circa. Le strade pianeggianti extraurbane sono il suo pane, ti godi il mondo in poltrona. Anche sullo strerrato battuto e nelle discese con tornanti le doti di comfort e guidabilità ne fanno un mezzo eccellente. La propensione al sovraccarico completa il quadro di un mezzo da cicloturismo, fin qui, quasi perfetto. Ma il fatto di non potersi alzare sui pedali è uno scotto troppo grande da pagare, almeno per me.

1 - Le partenze da fermo sono manovre precarie e con il carico la faccenda si fa improponibile.
2 - Le salite non sono aggredibili, ti danno la paga anche i monopattini.
3 - Ogni buca si traduce in una inevitabile bastonata nella schiena, e alla lunga non credo faccia bene.
4 - I fuori pista sono impraticabili e nel caso foste costretti a spingere la bici per qualche motivo (avaria, percorso impervio) sarà come trascinare una croce verso il patibolo.

E’ il mezzo perfetto per chi non intende affrontare traffico, salite serie, tratti accidentati e, soprattutto, per chi non ha fretta nel senso più radicale del termine e non tiene in buon conto imprevisti di qualsiasi natura. Questo fa di una recumbent un veicolo di nicchia, privo della polivalenza tipica di un mezzo da cicloturismo.

https://www.bikeride.it/cicloturismo/bicicletta.php?id=8979


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Disinformazione
20/11/2013 09:54:37
Commento di MARKCICCIO
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Buongiorno, con tutto il rispetto, questo post è parecchio fuorviante, riporta una informazione parziale ed è abbastanza lontano dalla realtà.
Non è chiaramente possibile dare un giudizio su un mezzo dopo aver percorso solo 300 km. Sarebbe come dare un giudizio all’andare in bicicletta poco dopo aver tolto le rotelle...
Io ho percorso 4000 km in reclinata in meno di due anni e posso dire che tutto quello che si dice della reclinata che non va in salita deve essere correttamente ponderato. La reclinata ha bisogno, come tutti i mezzi non a motore, di un allenamento specifico, perchè si usano muscoli che nella normale bicicletta non si usano e occorre altresì un posizionamento corretto di sedile e movimento centrale. Inoltre la reclinata normalmente, per la sua architettura non a diamante, pesa alcuni kg in più di una bicicletta per cui, questo sommato, porta ad avere prestazioni inferiori in salita.
Anche per la questione partenze da fermo a pieno carico, vale la pratica.
Quindi, se mi è permesso, sarebbe opportuno a volte non affrettare i giudizi, soprattutto dopo solo pochi km.
La reclinata, se usata correttamente, ha prestazioni mediamente simili alle normali biciclette (a parità di peso, componentistica e allenamento). Posso concedere che sia leggermente più lenta in salita semplicememente perchè il ciclista è più bloccato sul sedile, spinge solo con le gambe (che però sono i muscoli con il maggior rendimento che abbiamo) e non può compensare facilmente eventuali oscillazioni o irregolarità del terrreno ma non è corretto dire che è un mezzo inutilizzabile. Questi luoghi comuni sono stati sfatati anche da prove numeriche con misuratori di potenza:

slyway.wordpress.com

Ripeto che come su qualsiasi bicicletta, è essenziale l’allenamento e la posizione di guida. In particolare in salita va usato un sedile più verticale, consentendo di pedalare con la giusta forza.
In ultimo, sottolineo che, prove alla mano, in pianura c’è un vantaggio di circa il 30% sull’attrito aerodinamico (cx 0.40 contro 0.30) rispetto a una bicicletta da crono, per una reclinata da corsa con componentistica di prim’ordine (non vale il confronto con quelle turistiche con i ruotini da 20).
Il trike reclinato (personamente ho anche quello) rimane a metà fra questi mezzi, con comodità e stabilità elevatissimi ma con un peso ovviamente superiore viste le tre ruote e il telaio più complicato che lo rallenta in salita e una aerodinamica leggermente inferiore alla reclinata. Ma come macinatore di km rimane imbattibile. L’evoluzione del trike è la velomobile, che grazie alla carenatura, consente di viaggiare in pianura a velocità inavvicinabili alle normali biciclette, anche quelle da record dell’ora. E inoltre protegge da freddo e pioggia, con ovvie ripercussioni sulla sicurezza e il comfort. La velomobile è ancora di più indirizzata verso il futuro, potendo sostituire completamente l’automobile, almeno sui tratti brevi, quelli medi del percorso casa-lavoro.

Certo, se ognuno di noi uscendo dal garage di casa, deve percorrere a tutta le tappe del giro d’Italia, la bicicletta da corsa rimane il mezzo migliore, il più prestazionale perchè più leggero e maneggevole. Ma da qui a dire che la reclinata ha prestazioni da monopattino ce ne corre...

Esiste un forum che segue questi mezzi da vicino, nei quali sono diffusamente questi temi:

bicireclinateitalia

Uno dei difetti dell’essere umano è quello di non saper cogliere il buono che c’è nelle novità, spacciando l’esistente per il meglio che ci possa essere a disposizione, in una sorta di auto-pulizia della coscienza.. Forse occorrerebbe ogni tanto guardare oltre, perchè oltre ci può essere un mondo sconosciuto, sicuramente diverso ma a volte anche migliore. Certo, dipende da cosa si intenda per migliore. Per me migliore è viaggiare veloci e comodi. E le varie tipologie di reclinate (un mondo vastissimo che non è una variante di un telaio praticamente immutato da 150 anni, come sono le biciclette) sono veloci e comode.

Rimango a disposizione, cordiali saluti.

Marco




recumbents
20/11/2013 10:58:10
Commento di STEFANO BONAZZOLI
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Caro Alessio,
dare giudizi sommari su un mezzo così particolare come una bicicletta recumbent dopo solo 300 km è piuttosto azzardato e dichiara una profonda ignoranza della materia.
Questo rischia di provocare la reazione di chi le biciclette reclinate le conosce molto bene, le utilizza da diversi anni, e le promuove con passione perché le ama.

1 - La partenza da fermo è una manovra precaria solo per chi è alla prima esperienza con questo tipo di biciclette. Dopo il giusto tempo di apprendimento è possibile imparare a condurre la recumbent con la stessa naturalezza con cui si guida qualsiasi altra bici. Con la guida di un esperto sono sufficienti pochi minuti per imparare.

2 - La recumbent è una bicicletta, quindi per andare forte in salita occorre ridurre i pesi e avere un allenamento specifico. Un cicloturista non allenato, alla prima esperienza con una recumbent pesante e carica di borse si trova nella condizione peggiore per esprimere un parere in merito. La pluriennale esperienza personale sulle strade delle Granfondo più popolari testimonia che le recumbent possono essere molto competitive non solo in pianura, dove godono di un vantaggio aerodinamico che permette di risparmiare anche più del 30% della potenza (a parità di velocità), ma anche in salita dove il vantaggio aerodinamico è tanto maggiore quanto più velocemente si affronta la salita. Inoltre la sola posizione distesa assunta in sella ad una recumbent permette alla frequenza cardiaca a riposo di rimanere più bassa del 18% rispetto alla frequenza in sella ad una bici tradizionale (provare per credere) e questo si traduce evidentemente in minore affaticamento alle basse velocità.

3 - Uno dei vantaggi più evidenti riconosciuti alle recumbent è l’ergonomica, che si traduce in un comfort straordinario. Il peso del corpo è comodamente sostenuto da un seggiolino. La colonna vertebrale si trova in posizione rilassata, le braccia, le spalle e le mani sono rilassate e questo permette di pedalare per ore senza gli indolenzimenti tipici di qualsiasi bicicletta tradizionale. La bicicletta classica incontrando buche o dossi trasmette il colpo e lo concentra attraverso il sellino nella zona genitale e sulla schiena. Sulla recumbent invece, la superficie ampia del sedile e il cuscino imbottito che lo ricopre distribuiscono qualsiasi sollecitazione senza alcun fastidio alla schiena.

Per quanto riguarda la polivalenza nel mondo dei veicoli a propulsione umana (Human Powered Vehicles) esistono oltre alle biciclette reclinate anche i trike recumbent (tre ruote) e i velomobili, che offrono a chiunque l’opportunità di pedalare per fare sport, cicloturismo, o per il commuting, indipendentemente dalle condizioni fisiche, anche in presenza di handicap che impediscono l’uso della bici tradizionale.
Limitatamente alle recumbent, esistono in commercio biciclette per qualsiasi esigenza:
Le recumbent per il commuting quotidiano sono caratterizzate da una seduta meno reclinata, e ruote di piccolo diametro; per questo sono le più adatte per circolare anche nel traffico dell’ora di punta.
Le recumbent per il cicloturismo sono adatte per la strada e per il fuoristrada, possono avere telaio rigido o ammortizzato, forcella rigida o ammortizzata, manubrio sopra o sotto il sedile, ruote di diametro 20, 24, 26, capaci di portare qualsiasi tipo di borse da viaggio.
Le recumbent per uso sportivo di ultima generazione utilizzano coppie ruote diametro 28 e sono ammesse in tutte le Granfondo e Randonneé, dove si fanno notare per le prestazioni superiori a qualsiasi bici da corsa.
Le recumbent per uso agonistico e quelle costruite appositamente per battere il record dell’ora e il record di velocità possono essere non carenate, oppure dotate di carenatura posteriore o integrale che le rendono il veicolo a propulsione umana più veloce mai costruito dall’uomo.

Stefano Bonazzoli
Presidente Associazione Propulsione Umana
www.propulsioneumana.it




informazione corretta su reclinate e HPV
20/11/2013 11:36:06
Commento di MARCO SPADA
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caro Alessio,
sono un ciclista reclinato amante dei viaggi e socio fondatore dell’associazione HPV italiana Propulsione Umana - HPV Italia.
qualche tempo fa ho letto e apprezzato varie parti del tuo blog, di cui condivido lo spirito.
ho però letto con dispiacere questo trafiletto con cui liquidi sbrigativamente un mondo che, ne sono consapevole, è sconosciuto ai più. ti inviterei a rivedere le tue conclusioni alla luce di qualche informazione più approfondita. spero che questa panoramica: piedialcielo possa darti qualche elemento per rimettere in discussione le tue impressioni, peraltro basate su un’esperienza piuttosto ristretta, anche a fronte di un secolo e mezzo di storia: it.wikipedia.org e di prestazioni senza paragoni (stessa pagina, di seguito).
infine, per quanto riguarda la versatilità, la varietà di forme illustrata in Caratteristiche (v. sopra) riguarda le sole biciclette reclinate, ossia solo una delle realizzazioni possibili all’interno del fenomeno internazionale assai più vasto che va sotto il nome Human Powered Vehicles, rappresentato in Italia dalla mia associazione (vedi www.propulsioneumana.it) ti invito allora a dare informazioni complete e corrette, non prima di esserti documentato a fondo su un mondo ricco e articolato, un mondo che credo sarebbe interessante per molti se riuscisse a trovare l’informazione corretta e la visibilità che merita. sono a tua disposizione, insieme all’associazione Propulsione Umana, per approfondire l’argomento.
pura vida, (significato: web.resmarche.it)
Marco Spada


RENATO FALZETTI

le recenzioni delle recumbent le deve fare chi ci ha fatto almeno 5000km
20/11/2013 14:43:12
Commento di RENATO FALZETTI
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Saluti Alessio io in bici ci vado da 35 anni prima con quella da corsa poi dal 2008 sono passato ad usare bici reclinate per diletto e per scelta , al inizio alternavo bici reclinata con bici da corsa poi dopo un anno e mezzo uso solo bici reclinata.

le mie affermazioni sono: la bici reclinata e un altro sport ha bisogno di un periodo di adattamento di almeno 5000km poi io dico che uno non scende più
si deve dare tempo ad abituare i muscoli dei glutei a lavorare in spinta tipo pressagambe in palestra poi problemi di salite non esistono più e poi con i km fatti ci si e preso pure mano col mezzo riuscendo a salire in salita carichatissimo di bagagli a velocita bassa.
io ci ho fatto un viaggio da Zara a Craovia con medie di percorrenza di 175km al giorno con un massimo di 230km senza problemi, giro della sardegna di 1400km,
giro di sicilia 1200km passo menghen da Borgo Valsugana scendendo in val di fiemme facendo il giro.
io con i miei 90kg di peso le prendo con le pinze anche con la bici da corsa,
ma in bici reclinata chi tira il il gruppo a 50kmh e più per parecchio sono io ( o addiritura li lascio indietro ho un altro passo più veloce)
le salite io le faccio tutte col 52 denti anteriore con ruote da 28 da corsa( fino a pendenze del 8/9% oltre cabio fino a superare salite del 20%) si va di potenza che con la bici normale non hai anche se ti alzi dai pedali , io ho la schiena appaggiata dove si va a scaricare la forza che faccio sui pedali, in bici normale hai solo la gravità e io il 52 in salita con la bici normale non lo riesco a tirare.

per turismo con bagagli il consiglio e di passare prima ad un trike si è subito oerativo senza tanta srada dopo le salite anche al 18% le fai anche con 50kg di bagaglio.
si pedala dalla mattina alla sera senza dolori , le auto ti passano lontano non capendo cosa sia

per la bici reclinata si deve fare pratica e chi la compra ci deve fare almeno 5000km poi vi dico che non si scende più .

io faccio parte di www.propulsioneumana.it dove cerchiamo di promuovere tutti questi mezzi alternativi alla bici tradizionale
foto del raduno nazionale: plus.google.com

foto delle mie bici: plus.google.com
chi vuole provare a farci un giro mi contatti io sono Marchigiano
saluti Renato Falzetti




Bici reclinata
22/11/2013 16:51:50
Commento di WUNKYAI
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Alessio, mi spiace per te che non ti ci sei trovato.
Io la uso con enorme soddisfazione da oltre 5 anni.
Vivo fuori città e spessissimo lasco l’auto per andare in citta in reclinata, e non un città qualsiasi, ma un posto dal traffico caotico e disordinato (incivili?...) come Catania. La mia è una bici pesante, robusta (ma anch’io son pesnatuccio e con un po’ di panzetta..) e andar lento in salita ci sta.. Non tornerei neanche sotto tortura a pedalare una tradizionale (che è una tortura in sé..) ma, de gustibus. Voglio solo ricordarti che, vista la libertà progettuale che trovi nel mondo HPV, probabilmente non hai usato la reclinata adatta a te. Io nelle partenze, e nella guida lentissima (traffico cittadino) con la mia Azub 5 mi trovo ormai benissimo. Ah, peraltro l’uso del cambio Rohloff mi da una rapidità negli scatti, soprattutto ai semafori, che mi ha procurato anche i complimenti dei miei amici bikers più incalliti, quelli che fanno MTB serio (l’unico vero ambito dove una bent non può competere, ma nelle passeggiate sterrate, userei una ancor più comodo Trike, esperienza fatta in Val Pusteria..) Buone pedalate.




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